Tutti vogliono andare in paradiso,
ma nessuno vuole morire.
(Douglas Coupland)
L’esplorazione di ieri ha portato un po’ di riflessioni nel viaggio di ritorno, principalmente per due fatti che hanno contraddistinto la nostra giornata rispetto ad altre dedicate alla fotografia, uno accaduto per caso e l’altro già programmato da tempo.
Vi racconto velocemente sperando di non essere troppo noiosa e non divagare troppo dal discorso urbex.
Ecco il primo fatto: all’uscita dall’ edificio abbiamo incrociato una signora che abitava lì vicino che ci ha raccontato brevemente la storia di questa villa. Il solito clichè insomma, un signore anziano, una casa bellissima frutto del lavoro di una vita che dopo la morte finisce in abbandono perchè figli e nipoti non riescono ad accordarsi sull’eredità.
Ma anche il luogo che abbiamo visitato dopo ha influenzato notevolmente i miei pensieri, ossia il cimitero di Staglieno, che inevitabilmente ci ha portato a contatto diretto con la morte e sui normali argomenti che la circondano.
E come racconta anche Samuele che era con me nel suo articolo del blog: Santi in paradiso >> Samuele Silva #urbex (il nome è stato deciso insieme anche per un gioco di parole che non tutti possono capire), siamo finiti a parlare di cosa vorremmo succedesse dopo ma anche del presente.
Quindi ricordatevi sempre che la felicità va rincorsa nel presente.
Realizzate i vostri sogni, dedicatevi alle vostre passioni e a chi amate ora, sono frasi già dette e ridette ma a volte ce ne dimentichiamo e mettiamo davanti a tutto altre priorità che forse non ci rendono davvero felici.
Perchè come diceva Lorenzo de medici: “del doman non vì è certezza”…
Ora la smetto di annoiarvi e vi lascio alle mie fotografie di questa villa in technicolor!!