“Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto,
la musica che hai sentito, e le persone che hai amato.”
(Ansel Adams)
Quel che passa il convento è il titolo scelto da Samuele per raccontare questo luogo.
Ovviamente lui essendo preciso e attento è andato a cercarsi la storia di questo luogo e l’ha scritta minuziosamente.
Io, purtroppo, soffro di svogliatezza e pigrizia, quindi se volete saperne di più andate a leggere il suo articolo.
Ma io vi vorrei far notare però la differenza tra le mie immagini e le sue. Iniziamo a raccontarvi bene di questa esplorazione per spiegarvi meglio cosa intendo.
Quel che passa il convento potrei usarla come frase per raccontarvi perchè siamo finiti qui. Una giornata con un paio di esplorazioni andate male, un vero e proprio solo obiettivo ci ha portato a consultare la nostra vecchia mappa nella speranza di poter fotografare comunque qualcosa. Così siamo finiti tra queste stanze: un convento quasi completamente vuoto, pochi arredi, pochi spunti e qui entra in gioco la bravura di un fotografo che riesce a comunque a tirare fuori un racconto fotografico anche da un luogo così in cui da fotografare è rimasto davvero poco.
A volte capita che ci colpiscono le stesse cose, altre volte invece Samuele chi è con me a fotografare un luogo notadei particolari o degli angoli che io neanche vedo.
C’è chi ha la passione per i bagni, chi per i fiori secchi e i libri. Potrei farvi pensare a quella famosa frase: nelle fotografie metti i libri che hai letto, la musica…
Non lo farò perchè so già che qualcuno dirà che non è assolutamente vero, però vi lascio con una domanda :
E voi cosa ne pensate delle nostre fotografie?