Ogni giorno si deve ballare,
anche se solo nel pensiero.
(Nachman Braslaw)
C’era una volta una villa enorme in mezzo ad un grande parco che assomigliava ad un castello per i suoi merli ghibellini.
Nel piccolo paesino dove sorgeva si narra da sempre che al suo interno vivesse un fantasma di nome Helmut.
Ma non era un fantasma cattivo, era buono o meglio così buono da diventare il compagno di giochi dell’ultima proprietaria di questo luogo. Tra le stanze ricche di quadri e preziosi helmut fu il sostegno dell’infanzia solitaria della piccola T.
Era il suo amico immaginario, quello che le ha ispirato tante storie da raccontare da grande ai bimbi più piccoli.
Purtroppo però neanche Helmut è riuscito a evitarle la terribile tragedia che l’ha vista perdere due persone a lei care ed essere anche accusata di averne causato la morte.
Così il fantasma è rimasto solo a vagare per questa meravigliosa dimora, chissà saranno colpa sua i giochi di luci che ho trovato nei miei scatti della stanza dalla tappezzeria dorata dell’ingresso?
Edificio dalle complesse vicende storiche e le cui origina risalgono al XIII secolo, probabilmente prima di questa dimora vi era il castello citato in un documento del 993.
Nei primi anni del 1400 era una proprietà di una importante famiglia del centro italia e nella seconda metà del Cinquecento il conte C. la trasformò dandole forme rinascimentali. L’ultimo della dinastia fu Luigi, personaggio eclettico e bizzarro, grande collezionista d’arte che per spregio lasciò in eredità la propria notevole raccolta alla vicina cittadina.
Alla morte di Luigi la residenza passò per eredità ad un ‘altra famiglia che la detenne fin verso i primi del 900. Dopo alcuni passaggi, infine, la villa venne acquistata da un pittore che ne iniziò un progressivo recupero e che l’abitava fino alla sua scomparsa.
La villa è una costruzione che mescola elementi castellano con lo stile rinascimentale, sobria, imponente ma elegante, costituita da due corpi massicci su basamento a scarpa e con una torre medievale con giro di merli ghibellini.
Pingback:Sesanta - Lorena Durante
Buongiorno
Sono agnese riccitelli, coreografa e danzatrice. Lo sonche la regola e’ di non rivelare il “posto” ma a volte con una mia amoca fotografa ci piace visitare luoghi abbandonati con il massimo rispetto x fare delle foto. E’ possibile conoscere il luogo della villa? Grazie in anticipo
La villa, dopo un lungo processo per una terribile disgrazia accaduta nel giardino e un sequestro, è attualmente in fase di recupero. Forse di potrà poi visitare una volta restaurata