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Il Palazzo di Niobe
Il Palazzo di Niobe

Il Palazzo di Niobe

CA DAMIANI

Un uomo pieno di superbia è solitamente fiero della cosa sbagliata.

Henry Ford

Puoi ascoltare la mia storia qui: https://www.loquis.com/it/loquis/2848290/Il+palazzo+di+Niobe

Niobe (gr. Νιόβη) Mitica figlia del re lido Tantalo e sposa del tebano Anfione. Un giorno mentre i Tebani immolavano sacrifici alla dea Latona, Niobe esclamò così: “Tebani, lasciate gli altari di Latona, e rendetemi grazia , perché io ho generato molti figli e le sono superiore.

La dea Latona rimase molto offesa dalla presunzione della donna. Così decise di punire Niobe. Disse ai suoi due figli di armarsi d’arco e frecce e lasciò che uccidessero le figlie ed i figli di Niobe. Apollo uccise con il suo arco di argento i suoi sette figli e successivamente anche Artemide sterminò le sette figlie

Apollo e Artemide che scagliano le loro frecce

Solamente Amicla e Cloride riuscirono a scampare alle frecce assassine, secondo alcuni autori, mentre altri invece ritengono che tutti i figli di Niobe perirono sotto i dardi di Apollo e di Artemide. 

le figlie di Niobe

Omero nella sua Iliade scrive che i figli di Niobe rimasero senza sepoltura per dieci giorni, così alla fine furono gli stessi dei ad impietosirsi e a decidersi di seppellire i giovani. 

La sventurata Niobe pianse amaramente, riconoscendo ormai troppo tardi la propria colpa e, ammettendo di essere stata punita giustamente, pregò Zeus di trasformarla in pietra. Il suo corpo venne tramutato in roccia conservando la sua forma. Ma anche in pietra Niobe continuò a piangere e piangerà in eterno

l mito che narra della superbia di Niobe e della morte dei suoi figli, i Niobidi, fu ampiamente diffuso nell’arte e nella letteratura degli antichi, come attestano le numerose menzioni, e il suo significato pedagogico (evitare la superbia) evidente

uno dei figli maschi di Niobe
panoramica della stanza-paese

La meravigliosa “stanza-paese” della Niobe è nascosta in un palazzo che ho visitato alcuni mesi fa ed è stata dipinta da un pittore barocco nel 1795.

A fianco a questa meraviglia troviamo anche un’altra stanza completamente dipinta altrettanto stupenda.

La famiglia che possedeva questo palazzo era un’importante e ricchissima dinastia di mercanti e banchieri, oltre che appassionati committenti d’arte. Molto conosciuta in una zona del centro Italia da metà Seicento a fine Settecento costruì in questa zona un immenso patrimonio. Alla fine del Settecento “i signori D.” possedevano nella cittadina dove sono stata per questa esplorazione altre due proprietà ma la maggiore era proprio questo meraviglioso palazzo barroco ormai abbandonato . La struttura è molto articolata, con tre corti, due scaloni monumentali, vani per depositi di merci, spazi commerciali, piano nobile e numerosissimi ambienti.

Attualmente una parte è privata, una recuperata con un’edilizia popolare e una, la più bella purtroppo, abbandonata.

Ci troviamo di fronte ad un esempio perfetto di decadenza, il palazzo che fu costruito per lo splendore di una famiglia e della sua nobile città, resta in silenzio, morente, in attesa di un’opportunità di rinascita che forse non arriverà mai.

il caminetto ormai distrutto
particolari degli affreschi sulle pareti
il soffitto della seconda stanza completamente affrescata
particolare della seconda stanza
l’alcova
particolare del soffitto
il nome dell’autore dei dipinti scritto su una delle porte (volutamente oscurato)

All’interno di questo palazzo ho avuto la possibilità di scattare anche alcune fotografie ad una modella, ecco il link per vedere questo lavoro:

5 commenti

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