L’incontro, che nella nostra vita è l’imprevisto inevitabile, il pericolo necessario, ci determina, ci dice chi siamo, cosa possiamo diventare, a cosa possiamo ambire, in che modo ci possiamo trasformare e, nel farlo, scoprire un inedito e trovarlo familiare, nostro, coessenziale. Tutte cose che ci attraggono e, nello stesso tempo, spaventano, perché ci spostano e, a volte, ci ribaltano, devastano, frantumano.
FEDERICO PACE
A tanti le nostre esplorazioni possono sembrare perdite di tempo
ma quei passi incerti nel buio, in mezzo a ragnatele e polvere,
le assenze di rumori, i lunghi attimi immobili,
ci portano a ritrovarci catapultati ad osservare pezzi di vita,
oggetti sospesi in un limbo irreale e lasciati come testimoni a raccontarci una storia…
quella di chi è vissuto in questi luoghi.
Perchè non immaginate quanto può dirci una scarpa sgualcita,
la giacca appesa dietro la porta o la vestaglia in fondo al letto,
una lettera scritta a mano dimenticata in fondo ad un cassetto
o la fotografia in bella vista sul comò di quella camera angusta.
Nessuno immagina quanto mi lasciano questi frammenti di storie
che ho la fortuna di fotografare,
nessuno immagina come è meraviglioso osservare certi soffitti affrescati nascosti
Tutto questo cambia il modo che uno ha di vedere il mondo,
le persone che si conoscono,
le storie che si leggono e anche le fotografie che si decidono di scattare
e quelle che invece rimarranno solo nel nostro cuore…
Brava Lorena, le tue foto fanno rivivere i tempi passati, perché non vengano dimenticati.
Grazie mille Luciana