O LA VILLA DALLA SCALA GIALLA
Sapevo bene che nessuna casa dovrebbe esser mai su di una collina o su qualsiasi altra cosa.
Dovrebbe essere della collina. Appartenere ad essa.
Collina e casa dovrebbero vivere insieme ciascuna capace di essere più felice grazie all’altra.
(Frank Lloyd Wright)
Una villa addormentata in cima alla collina, non ne conosciamo la storia, forse è stata lesionata dal terremoto forse il tempo ha aiutato ad aumentare la sua magnifica decadenza.
Entrando da un buco nel muro, passando tra stanze color salmone e azzurre, tra divani giallo senape e camini imponenti, arriviamo alla regina indiscussa della villa: una scala affrescato meravigliosa.
Imponente ma sul punto di implodere su se stessa trascinandosi dietro tutta la struttura, non si contano i puntelli che tengono su le altre stanze e da uno dei saloni si vedo le nuvole che passano sopra di noi in questo tranquillo mattino di primavera.
I grilli cantano leggiadri nei campi intorno, l’aria è leggera, attraversiamo il prato tra soffioni giganti che sembrano usciti da una favola e ritorniamo sui nostri passi pensando di essere quasi usciti da un mondo magico, colorato e irreale.
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