Si può vivere fino a cent’anni, se si rinuncia a tutte le cose che ti fanno venir voglia di vivere fino a cent’anni.
(Woody Allen)
Entrando in alcune ville, puoi davvero percepire la storia che le ha attraversate, proprio come è accaduto a me quando sono arrivata in questa casa.
Ho iniziato la mia esplorazione salendo direttamente al secondo piano e percorrendo l’interminabile corridoio. Mi sono ritrovata nel punto più distante dalla porta d’ingresso, che avevo trovato spalancata, catapultata nella camera da letto della probabile proprietaria. Ero circondata da numerose fotografie e un album di ricordi; tra tutte spiccava l’immagine di una festa con candeline che segnavano il numero 100.
Vi immaginate tutto ciò che si può vedere e vivere in cento anni?
Le vite di chi raggiunge un secolo sono ricche di esperienze straordinarie, eventi storici vissuti e una saggezza ineguagliabile, perchè sono sopravvissuti alle guerre mondiali alla rivoluzione tecnologica, passando per incredibili cambiamenti sociali e culturali. Io mi sono immaginata la sua storia della proprietaria di questa villa come una favola della buonanotte e se avete voglia di ascoltarmi ve la racconto…
C’era una volta, ai bordi del Lago, una splendida villa incastonata tra il verde rigoglioso e l’azzurro cristallino dell’acqua. Questa villa aveva una veranda bellissima con mille vetri colorati che riflettevano la luce del sole in un caleidoscopio di colori vivaci.
Qui nacque e visse quella piccola grande donna che ora osservo sorridente tra le sue fotografie impolverate e dimenticate Crebbe in quell’oasi di bellezza e serenità, osservando il mondo attraverso quei vetri incantati
Isa (nome di fantasia) trascorse l’infanzia correndo tra i giardini, apprendendo i segreti delle piante dai suoi genitori e navigando il lago con una piccola barca a remi.
Negli anni, Isa vide il mondo cambiare fuori dalle finestre colorate della sua veranda, aveva ascoltato le notizie della guerra dalla radio seduta accanto al fuoco in cucina, aveva vissuto la fatica della ripresa dopo la liberazione
Negli anni ’60, Isa aveva assistito alla rinascita dell’Italia, all’esplosione della moda, della musica e del cinema. Aveva visto i suoi figli crescere, partire per l’università e costruirsi una vita propria. Clara era diventata una nonna affettuosa, famosa nel paese per le sue ricette segrete e adorata da tutti per il suo sorriso.
Cent’anni dopo Nonna Isa sedeva ancora nel suo giardino, circondata dai nipoti e pronipoti, raccontando storie del passato che insegnavano il valore della famiglia, della perseveranza e dell’amore. Clara aveva vissuto un secolo di cambiamenti, ma una cosa era rimasta costante: il suo amore per la vita e per i suoi cari.
Forse non si meritava solo che tutti i suoi ricordi venissero abbandonati così da tutti dopo la sua morte…