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La villa del signore delle Autostrade
La villa del signore delle Autostrade

La villa del signore delle Autostrade

VILLA PURICELLI

Le idee migliori non vengono dalla ragione,

ma da una lucida, visionaria follia.

(Erasmo da Rotterdam)

Potete ascoltare tuta la storia qui: https://www.loquis.com/it/loquis/3744732/La+villa+del+Signore+delle+Autostrade

Piero Puricelli nasce a Milano il 4 aprile 1883 da Angelo e di Carlotta Combi.

Nel 1905 si laurea in ingegneria presso la Scuola Politecnica di Zurigo mentre nel 1917 diventa Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.

Piero ebbe un’intuizione, una visione nonostante la sua giovane età che cambio radicalmente anche in Italia la mobilità in italia.

All’inizio degli anni Venti infatti le automobili in Italia sono poche, poco più di 80.000, Puricelli è però convinto che i mezzi a quattro ruote diventeranno sempre più numerosi e per questa ragione inventa una strada vietata ai carri, alle carrozze, alle biciclette e ai pedoni con un pedaggio in grado di coprire le spese di costruzione e gestione. Nel 1921, con grande lungimiranza e coraggio, Piero Puricelli fonda la Società Anonima Autostrade per costruire l’Autostrada dei Laghi – in grado di collegare Milano, Varese e Como – e due anni ottiene dal Ministero dei Lavori Pubblici il via per realizzarla.

Quest’opera faraonica fatta di ben trentacinque ponti e settantuno sottopassi, fu fortemente appoggiata dal regime fascista. Fu proprio Mussolini in persona che diede il primo colpo di piccone fissando la durata e termine del cantiere in cinquecento giorni. Per il primo nastro inaugurale del tratto che univa la zona di Lainate a Gallarate (oggi A8) a una sola corsia ma con caselli di ingresso e uscita ogni 5 km circa, furono necessari più di tremila espropri ma bastarono appena come programmato 15 mesi.

Il 20 settembre 1923  Re Vittorio Emanuele III, a bordo di una fiammante Lancia Trikappa, inaugurò il primo tratto fino a Gallarate, davanti al re si presentavano ben quarantatré chilometri di calcestruzzo luccicante come una lacca. La Tribuna di Roma scriveva così: “Viaggio attraentissimo su un cemento liscio come il parquet, senza callaie insidiose o cicli o simili da mandare all’altro mondo”

il 21 settembre 1924 è il giorno in cui viene completato il prolungamento fino a Varese. I calcoli avevano previsto un transito giornaliero di mille auto, tale cifra fu raggiunta e raddoppiata successivamente, nel 1938 ma nel frattempo Piero non si fermo’ un attimo continuando in altre grandi imprese, negli stessi anni della prima autostrada infatti progetto con Arturo Mercanti, allora direttore dell’Automobile Club di Milano,e l’ingegnere Alfredo Rosselli l’Autodromo di Monza, la cui costruzione viene varata nel gennaio del 1922 e completata in soli 110 giorni. L’autodromo è il terzo più vecchio circuito permanente al mondoe venne inaugurato il 28 luglio del 1922 a meno di due mesi dalla disputa del primo Gran Premio d’Italia.

Anche nel comparto delle nuove autostrade la carriera di Puricelli è solo all’inizio.

Nel 1928 dà il via alla costruzione dell’Autostrada Firenze-Mare, diventando poi comproprietario della Società Autostrade. Fra le tratte a scorrimento veloce che lo vedono direttore dei lavori figurano la Bergamo-Milano, l’Autostrada di Pompei, la Roma-Ostia e la Padova-Mestre. Il Vate aveva visto giusto: Piero Puricelli sarebbe diventato davvero un “maestro di vie nuove”.

Ma perchè vi ho raccontato questa storia? Perchè qualche mese fa ho scoperto villa Puricelli, ossia la villa di famiglia al lago che ovviamente attualmente come buona parte delle ville che visito è completamente in stato di abbandono. O meglio dire che è abbandonata è veramente fin poco diciamo che è sul punto di non ritorno e sta veramente in piedi per una vecchia siepe che l’avvolge dappertutto.

La Villa è nel centro storico di un paese vicino al lago maggiore, sul retro son posizionate le stalle e tutto intorno un parco di 14.000 mq con un faggio pendulo monumentale. Era un affascinante edificio liberty di fine Ottocento, di proprietà ora del Comune ma che deriva il nome dai suoi proprietari, i Puricelli, la famiglia di questo famoso Piero padre di una buon a parte delle prime autostrade italiane.

Ora l’opera faraonica tocca al comune, che ha trovato i soldi per il recupero ma chissà se riuscirà davvero a iniziare i lavori.

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