Ma a volte non è concesso scegliere, nella vita.
L’unica cosa concessa è quella di decidere con chi spartire la gabbia.
(Giorgio Faletti)
La fine di un anno è sempre un periodo di bilanci e di riflessioni su cosa è successo nei mesi e negli anni trascorsi. A volte si è soddisfatti pienamente di cosa è successo, altre volte ci si rende conto di essere imprigionati in una gabbia, magari dorata, magari meravigliosa ma sempre una gabbia… sono le sbarre costruite intorno a noi dal nostro modo che ci impone scelte come l’obbligo di un lavoro che a volte non è proprio quello che volevamo per vivere o persone a fianco con cui negli anni non siamo più in sintonia.
Bisognerebbe essere coraggiosi, aprire quelle porte, prendere nuove decisioni oppure se non ci è proprio possibile fuggire cercare di trovare un angolo dorato all’interno di quella gabbia per coltivare i nostri sogni, le nostre passioni, un piccolo angolo dove alzare gli occhi e vedere in alto finalmente l’azzurro del cielo…
Perchè ho iniziato così il mio articolo? Perchè questa villa con le sue vetrate dorate e colorate interne mi è sembrata proprio una gabbia, racchiusa in un cubo enorme di cemento. Per me è stato un anno faticoso a tratti difficile, ma di sicuro con tante novità e in cui ho trovato anche un po’ di tempo per me…
quindi anche per questo per il mio penultimo articolo dell’anno mi prendo una pausa e vi lascio raccontare la storia di questo luogo dal mio compagno di avventure urbex, che ha scritto tutto dettagliatamente e per benino nel suo articolo: Villa Baragiola
(Ah le foto non guardatele dovreste saperlo oramai che sono più brava io di lui come fotografa, no? 😉 )
Piange il cuore vedere certe cose
Bellissime foto e considerazioni condivise.
Ricordiamoci di uscire dalla gabbia ed essere felici