La vita è come un pianoforte: i tasti bianchi rappresentano la felicità e i tasti neri la tristezza.
Ma qualunque sia il cammino della tua vita, ricorda che anche i tasti neri servono per fare musica.
(Anonimo)
Quando siamo arrivati alla villa, la porta della cucina del pianterreno era spalancata, forse erano passati dei ladri visto alcuni cassetti a soqquadro. Abbiamo scattato le fotografie che trovate nell’articolo in fondo e le abbiamo dimenticate in archivio. Dopo parecchi mesi abbiamo visto le prime foto della villa sui social e ho deciso di pubblicare il primo articolo senza nominare nulla della storia della villa. Ora alla luce delle ultime foto viste in cui il luogo è stato devastato ho deciso di riportare qui alcuni scatti e la storia della famiglia che ha vissuto qui.
Grazie al Signor Roberto Bobbio per il racconto e al sito Abandoned Places Italy per averla condivisa per intero:
“G. ra un uomo benestante aveva ereditato l’attivita’ vitivinicola di famiglia ed era riuscito ad espanderla sui terreno limitrofi alla sua bella villa sulla collina.
Il suo libro paga arriva a contare ben 15 dipendenti, 3 famiglie alloggiavano nei ruderi della casa poco sotto la villa e lo aiutavano a far crescere la sua azienda e a far diventare famosa a casa di produzione di barbera e dolcetto “Cascina G…”, una delle pi’ rinomate del Nord Italia.
Un ambizioso imprenditore e un vero leader, tanto che nel primo dopoguerra ,si iscrive nella DC provinciale fino a scalarne i vertici e diventarne Segretario Regionale. Grazie ai suoi contatti in politica ed alcune amicizie importanti riesce ad intrecciare proficui rapporti commerciali in ambito del Vaticano fino a diventarne l’esclusivo fornitore di vini .(PS:se non l’hanno rubata,c’è una foto in cucina che lo ritrae insieme con il Cardinale Montini, poi Papa Paolo VI)
Ma nonostante il suo impegno assiduo che dedica al lavoro riesce anche ad innamorarsi e a sposare T.Z,nel 1939;figlia ultimogenita dell’allora Sindaco del Comune. Una giovanissima studentessa di Lettere ,amante della musica classica, della letteratura neo romantica; T si dedica al giardinaggio e alla cura dei gatti randagi per cui realizza anche una sorta di anteprima di oasi felina, mal vista però dalla famiglia del marito.
Rimane incinta dell’unico figlio maschio che nasce dopo un parto di oltre 2 ore, raccontano le cronache locali della Gazzetta di …” con la levatrice a saltarle sulla pancia per aiutare il feto ad uscire, a piedi avanti ec on ilcordone ombelicale attorno alla gola.” Purtroppo durante il parto il bimbo subisce dei traumi fe nasce con gravi scompensi di crescita . Sopravviverà solo tre mesi lasciando prostrata la madre, anche lei debilitata dalla durissima fatica del parto .
La coppia purtroppo entra in crisi ,con lui, G si butta nel lavoro in maniera quasi ossessiva, arriva ad espandere il mercato dei suoi vini fino ad avere richieste in tutta Italia e ad Est Europa.
Lei, ormai persa in un modo di fantasmi, voci e deliri, è assistita dalla moglie di uno dei “manenti” a coltivare la sua passione per i gatti,in numero molto consistente, oltre che a seguire l’arte del pianoforte per cui si presta anche a fare da insegnante ai figli dei dipendenti che la venerano come una istituzione.
Il marito passa a miglior vita durante una trasferta a Genova, nel 1980,facendo precipitare definitivamente nell’abisso della follia la giovane vedova che decide abbandonare la vita pubblica ritirandosi a vita di clausura ,reclusa al piano superiore ,in un cupo misticismo di preghiere e digiuni. Muore nel1985.Il testamento vedra’ dividere tra 7 nipoti acquisiti,oltre 5 miliardi di lire,tra capitali liquidi,10 appartamenti(distribuiti tra Genova,Arenzano e Alassio).
La vulgata popolare vuole che i 7 nipoti beneficiati,non abbiano trovato accordo sulla sorte della Villa in oggetto, tra manutenzioni, gestione dell’azienda, liquidazione dei dipendenti e bonifica degli ambienti. Il disinteresse e i vandali hanno fatto il resto.
Potete vedere tutti gli scatti nel mio primo articolo: