Sedere in un giardino è un sogno, il sogno della quiete e del riposo dopo il lavoro compiuto di un giorno, dopo il lavoro compiuto di un anno, dopo il lavoro compiuto di tutta una vita.
(Gabriele Tergit)
Puoi ascoltare la storia qui: https://www.loquis.com/it/loquis/2157840/Il+Giardino+d+Inverno
La villa in cima alla collina di fronte al mare fu costruita nel 700, fu prima la casa di campagna di un ricco commerciante, console di Russia, poi appartenne ad un conte romano e anche ad un principe polacco. La moglie Cassandra di quest’ultimo, rimasta vedova, la cedette ad un ricco mercante di origine greca che si innamorò di quel luogo e, oltre a dare un aspetto signorile alla villa, ci realizzò intorno un meraviglioso giardino.
8 ettari di giardino romantico furono costruiti intorno alla villa da Pandely e da sua moglie . Furono tracciati dei viali curvilinei che delimitavano il prato e un colonnato ornato da rose rampicanti e glicini.
Ad ovest, una porzione del muro di cinta fu sostituita con una ringhiera di ferro che permetteva la vista sulla città. Due elementi d’arredo, una vasca e un berceaux, entrambi di forma ovale e costruiti con gli stessi materiali, furono posizionati rispettivamente uno sul retro e l’ altro sul fronte in corrispondenza della sala da pranzo. Davanti alla villa, su un prato leggermente inclinato vennero disposte delle palme. Altre piante quali cedri del Libano, pini d’aleppo, eucalipti, tigli, platani, lecci, cipressi e querce costituirono le essenze principali del parco.
Il tocco finale a quell’angolo di paradiso fu una meravigliosa serra in ghisa con vetrate colorate firmata dai fratelli Gambaro nel 1871 e disegnata da Carlo Ulivieri di Ardenza, ispirata addirittura a quelle di villa Demidoff a Firenze.
Purtroppo durante l’ultimo conflitto mondiale la famiglia dovette abbandonare la villa e nel 1949 gli eredi cedettero il complesso al Consorzio Provinciale Antitubercolare, nel 1976 diventò proprietà della provincia e in uso del Comune.
Oggi l’immobile è in stato di completo abbandono ed i numerosi progetti di recupero non sono mai arrivati all’approvazione finale, malgrado la villa e il suo parco siano tutelati, con dichiarazione del 9 dicembre 1980, dalla Legge 1089/1939. Gli interni negli anni sono stati depredati delle eleganti stufe in maiolica e di alcuni frontoni marmorei dei caminetti e della villa è rimasto solo uno scheletro vuoto
La serra a fianco della villa giace nascosta da una lussureggiante vegetazione, ma mantiene un fascino misterioso e magico…