Esplorazione del 2016, ad oggi il vecchio ospedale è ancora dimenticato e in disuso
Testo tratto dall’articolo di Samuele Silva, con cui all’epoca avevo fatto questa esplorazione . In fondo al mio articolo troverete il link dove vedere i suoi scatti.
Il nuovo ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì è stato inaugurato il 4 aprile 2009 alla presenza di Mercedes Bresso, allora presidente della regione Piemonte. …
Quel giorno si è fatto un passo avanti, una svolta importante per la città: il passaggio dall’antico al moderno, dal vecchio al nuovo. E il vecchio Ospedale di Santa Croce? Niente, dimenticato, lasciato morire: vuoto, bellissimo, inutilizzato. E’ un palazzo enorme: è stato progettato dal celebre architetto ed ingegnere monregalese Francesco Gallo (1738-61) e si trova a Piazza, una delle zona più belle di Mondovì. La provincia ne è entrata in possesso nel 2010 e, secondo gli accordi originari, nel vecchio nosocomio avrebbero dovuto essere trasferite una parte delle scuole della città. Almeno sulla carta. E invece? Niente di tutto questo, nulla, zero assoluto. Una delle tante storie italiane di degrado e abbandono. In pieno centro storico di Mondovì. Non è l’unica.
Ad oggi il vecchio Ospedale giace morente, con le finestre rotte, i vetri rotti, le porte spalancate, l’intonaco che cede. Non è certo uno spettacolo meraviglioso, ma sicuramente è una pessima figura per la città. Chiunque può entrare e suppongo che le visite di curiosi, studenti, avventurieri, senzatetto e vagabondi (e fotografi un po’ rincoglioniti) non siano state poche in questi sette anni. Ma nonostante questo la struttura mantiene una sua eleganza e sobrietà: è abbandonato, ma con dignità. Dentro si intuisce la storia, si percepisce la sofferenza: i suoi muri raccontano la vita e la morte di migliaia di persone. E chi, in questi anni, ha visitato la struttura ha rispettato, almeno in parte, la storia. Solo le finestre, soprattutto ai piani superiori, sono rotte, quasi sempre dall’esterno: probabilmente utilizzate come bersaglio per un gioco di ragazzini. La maggior parte dei danni sono dovuto al tempo che passa e all’incuria …