Le finestre a volte non hanno imposte, si aprono su orizzonti ben più larghi di quelli reali.
Antonio Tabucchi
Una sveglia all’alba, il buio, i vetri rotti della finestra sui guanti e l’attesa della luce mentre sistemi il cavalletto per fotografare tutta la belllezza che intravedi dai primi raggi di sole dell’alba. L’urbex è anche questo: l’emozione che proviamo ad entrare in questi luoghi meravigliosi e dimenticati. L’immaginazione che viaggia pensando a chi ha attraversato questi corridoi, festeggiato in quelle sale da ballo ormai disadorne, riempito di risate e magari anche lacrime quei muri ormai scrostati.
Questa villa l’ho visitata due anni fa e gli scatti erano rimasti gelosamente custoditi nel mio hard disk, perchè purtroppo non ero ancora riuscita a sistemarli per pubblicarla sul mio nuovo sito. Il vero nome della dimora è Regina Apostolorum, fu fatta costruire nella seconda metà del 700 dal un marchese di Cereseto in una splendida posizione dominante sulla cittadina. Circondata da boschi, vigne e terreni coltivati possedeva intorno un parco di ben 10.000 metri quadrati. Passo di proprietà tra diversi signori dell’epoca fino ad diventare di proprietà dell’Apostolato Mariano che vi insedio fondazioni assistenziali.
Barocco e revival classico sono i due stili che si possono ammirare nell imponente dimora, caratterizzata da un luminoso loggiato finestrato (da qui il nome di villa delle cento finestre) verso la città e un grandioso salone “passante”, cioè esteso per l’intera altezza dell’edificio. Questa stanza, meravigliosamente adorna di stucchi di eccelsa fattura, è la sigla distintiva della scuola piemontese facente capo al grande architetto Ottavio Magnocavallo. Il frequente susseguirsi delle aperture, tipica di certo cosiddetto ‘neoguarinismo’, che si esprime attraverso l’intensa elaborazione di una struttura compenetrata di luce, raggiunge toni di straordinaria compostezza, stemperati magistralmente nella rarefatta pausa di ritmi impressa dai loggiati, purtroppo ora in parte tamponati o manomessi. Tipicamente di gusto barocco e derivati dalla villa tardo rinascimentale sono invece la creazione di un secondo piano destinato agli alloggi per la servitù e i radi abbaini con oculi ovaleggianti.
Nel corso degli anni la Villa delle cento finestre ha ospitato manifestazioni musicali, espositive e commerciali e, con le esibizioni di vivaisti ed espositori del ramo giardiniero. Ora è in vendita in attesa che qualcuno la riporti al suo antico splendore.
N.B.: Le immagini seguenti sono di ben due anni fa quando ancora non sapevo bene cosa volesse dire fotografare qualcosa di architettura, le linee cadenti, la prospettiva. Non che adesso sono migliorata molto, ma un pochino mi impegno di più anche se a dire la verita le cose dritte, rette e composte non sono proprio nella mia indole
Complimenti, sono Giuseppe negri, figlio di Pietro negri e nipote di secondo negri, famiglia che ha abitato questa dimora forse come ultimi privati, sicuramente fino alla fine della seconda guerra mondiale e oltre.
Non ho mai avuto il piacere di entrarci ma vissuta nei ricordi di mio padre che avrebbe 94 anni.fu fotografata da Francesco negri in una foto con suo teleobiettivo che mio padrr fece stampare come biglietto. Se può interessare gliene giro una.
Buongiorno
si mi piacerebbe molto vedere uno di questi scatti!
Ciao Giuseppe,
Sono Stefano Corino, nipote di Gianni Negri e quindi tuo cugino alla lontana. Probabilmente non ci siano mai conosciuti. Bellissimo leggere i tuoi commenti qui. Io passo spesso a vedere le cento finestre ogni volta che posso, ricordando i racconti di mio nonno gianni. Sarebbe bello vedere il biglietto fatto da tuo padre …. A presto
Scusate la tardiva risposta, io purtroppo, sono un po boomer 🤣,che piacere, cugino, io vi passo quando vado alla tomba di famiglia e di conseguenza passo da casale.
Vivendo a Milano purtroppo di rado comunque ovviamente si lascio anche il mio numero 338 156 4895 anche perché non saprei come girare la foto qui sul sito.
Perdonate l’incapacità.
Ci provo sicuramente adesso ho allertato mio fratello Gregorio che effettivamente mi ha comunicato le risposte anche dei miei cugini che mi hanno risvegliato ulteriori ricordi e prova lui a postare la foto.
Ciao Giuseppe,
Sono Stefano Corino, nipote di Gianni Negri e quindi tuo cugino alla lontana. Probabilmente non ci siano mai conosciuti. Bellissimo leggere i tuoi commenti qui. Io passo spesso a vedere le cento finestre ogni volta che posso, ricordando i racconti di mio nonno gianni. Sarebbe bello vedere il biglietto fatto da tuo padre …. A presto
Ciao Giuseppe sono Alessandra la figlia di Simona Negri. Suo papà era Giovanni Negri fratellastro di tuo papà. Ti ricordi del ristorante la Sofora? Ci trovavamo per pranzare tutti insieme, una famiglia bella e numerosa. Ti lascio la mia mail x contattarmi se hai piacere.
Che piacere, ricordo benissimo e mi sono sempre chiesto perché non ci fossimo più visti, anche perché ho molta affezione nei confronti vostri e di quei periodi. Cercherò di rimediare io lascio direttamente il mio numero e mail perché non sono riuscito a vedere le vostre. Negrigiuseppe79@gmail.com
338 156 4895.
Spero a presto.
Ciao sono Carla Ferraris ,figlia di Giuseppina Negri che alle 100 finestre si è sposata nel 1928 ed era la figlia maggiore di Secondo Negri.Sarebbe bello ritrovarci!!Un abbraccio
Mia mamma mi parla spesso, almeno di ciò che io non posso ricordare, pur vivendo anche lei di racconti.
Sarebbe bello si e direi anche possibile e giusto 😊338 156 4895.