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Decadenza liberty
Decadenza liberty

Decadenza liberty

È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura

DAL FILM “LA GRANDE BELLEZZA”

Era l’anno 1882 la città stava vivendo un boom turistico e sociale grazie alla costruzione dei primi stabilimenti termali, il centro storico era un fiorire di ville e alberghi di lusso.

Il piccolo borgo si stava trasformando in una delle cittadine più di moda e all’avanguardia attirando turisti delle classi più agiate da tutta Italia, proprio per questo l’industriale Giacomo Ferrario decise di ristrutturare l’albergo romagnosi per trasformarlo in una delle migliori pensioni della cittadina.

Negli anni il piccolo albergo di provincia avrà altri ampliamenti e modifiche, trasformandosi in un 5 stelle con 4 piani di stanze, di cui uno dedicato alle suite, sale da ballo, biliardo e lettura, piscina, un centro termale interno e anche un piccolo bistrot.

L’hotel era una struttura davvero innovativa, fu tra i primi della città nel 1899 a dotarsi di un impianto di illuminazione e il primo in assoluto a servirsi di un ascensore.

Nel 1925 fu costruita la meravigliosa sala da pranzo in stile liberty con un enorme lucernario in vetro e un drappo che lo ricopriva, oramai più di ogni altra cosa è l’emblema della decadenza in cui giace da poco più di un decennio la struttura.

La storia del Hotel è in fondo quella della cittadina, con il nuovo millenio il turismo termale si modifica, questo porta ad un calo delle visite e soprattutto ad una modifica dei guadagni. Molte struttura come questa non riescono a stare al passo con l’innovazione e con la modernità rimanendo arroccate sul loro glorioso passato.

Nel 2007 la struttura chiude definitivamente dopo un secondo tentativo di riportarla in auge grazie al concorso di Miss italia.

In queste fotografie vi voglio raccontare cosa rimane dopo 13 anni di occupazioni e atti di vandalismo e vi voglio far pensare a quante strutture ricettive stanno morendo in questi anni per i cambiamenti delle nostre abitudine, del nostro modo di pensare le vacanze ma soprattutto dell’importante modifica della capacità di spesa delle famiglie italiane.

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